Religiosità
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 227
Ventanni dopo un pellegrino tornato da Terra Santa fu trovato sopra una lapida nella chiesa di Santa Catterina in Sassari – molti credettero riconoscere in quella salma il valorosissimo capitano, Niccolò Calderari.
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 23
Lo sposo, soddisfatti i suoi voti, teneva giulivo alle groppe del mansueto palafreno la fida compagna: ella si vedeva contenta del suo signore, però ansiosa che ormai Iddio le concesse un pegno del suo inalterabile affetto. Sparsi qua e là venivano dietro moltitudini di fanciulli bianchi e vispi come cerbiati - più lontano, vegliardi incalliti e ricurvi sui loro vincastri – e ancor più giù una massa bruna di vecchierelle vestite a gramaglia.
p. 24
Era il sobborgo di Salvenero, il quale sorgeva un tempo nelle circostanze di quell'antica città cartaginese distrutta dai Vandali, che fu Plubium e che ora si chiama Ploaghe. Scendendo da questo villaggio vedonsi ancora gli avanzi del sobborgo accanto ad un'antica chiesa abaziale, ed ai ruderi di un monastero.
p. 24
La sagra è quasi integra e assai bella per l'antichità che conserva. Essa è dello stile medievale; è disposta in forma di croce latina ed ha una sola navata. Aveva anche il pregio d'una magnifica travatura simile a quella di San Gavino di Portotorres, però i moderni guastamestieri nell'intento di restaurarla, le hanno sviato il bel carattere. Al luogo della travatura fu costrutta una lurida volta - furono chiuse le aperture ogivali d'origine pisana, e il finestrone rotondo d'onde prendeva la luce, fu trasformato in una sguaiata finestraccia. Sull' altare maggiore si conserva tuttavia un simulacro, che rappresenta San Michele vestito alla guerriera, a cui era intitolata la chiesa. Il monastero oramai distrutto dalle infinite ricerche di sognanti tesori, era anch'esso opera pisana: fu fondato nel 1139 da Mariano II, Regolo di Torres, - principe pietoso, sapiente, e oltre ogni dire benefattore - con bolla di Papa Innocenzo II. Esso aveva un sol piano superiore e veniva posseduto in uno alla chiesa, sobborgo, con rispettive terre, schiavi ed armenti, da quei monaci Benedettini detti di Vallombrosa. Costoro, ogni anno ai 29 settembre, vi celebravano una gran festa con tutto lo sfarzo monacale d'allora. I villaggi vicini, gran parte del Logudoro e d'altre contrade dell'Isola, vi concorrevano, massimamente per assistervi all'Apertura della Porta Santa, che si eseguiva nella chiesa con un mondo di curiose cerimonie e colla concessione d'indulgenza plenaria.
p. 44
E' il nostro crudelissimo Feudatario, che il Demonio chiami quanto prima alla sua gloria!