Italia ed Europa
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
pp. 8-9
E la Sardegna, questa terra mai sempre contrariata da nemica stella, doveva pur essa una volta, abbassare il capo a si iniquo governo. Essa, venuta in potere delle due Repubbliche di Genova e di Pisa, che l'avevano conquistata, cacciandone definitivamente i mori, era stata suddivisa in quattro Giudìcati, a capo dei quali stavano dei Regoli o Giudici, che a nome di quelle, v'amministravano la giustizia, e con ogni empietà, v'esercitavano il vassallaggio.
pp. 11-12
Il monastero oramai distrutto dalle infinite ricerche di sognanti tesori, era anch'esso opera pisana. Fu fondato nel 1139 da Mariano II regolo di Torres, - principe pacifico,sapiente e oltre dire pietoso - con bolla di papa Innocenzo II. Esso aveva un sol piano superiore e veniva posseduto in un altra chiesa e sobborgo, con le sue terre schiavi ed armenti, da quei monaci Benedettini detti di Vallombrosa. Questi, ogn'anno alli 29 settembre, vi celebravano una gran festa con tutto lo sfarzo monacale d'allora.I villaggi vicini, gran parte del Logudoro e d'altre contrade dell'Isola vi concorrevano; massime per assistervi all'apertura della Porta Santa, che si eseguiva nella chiesa con un modo di curiose cerimonie, e con concessione d'indulgenza plenaria. Era appunto in così fatta ricorrenza che tutta quella gente viaggiava alla volta di Salvenero, e con tanta premura e letizia che avrebbe fatto pietà nel pensare alle sue immani disgrazie. - Ma era questo l'andazzo di quei tempi ne' quali, un momento di sollievo, bastava ad obliare ogni durato affanno!
pp. 26-27
Che, come sapete, Donno Michele Zanche oltrechè arrivò al potere proprio con sue frodi e raggiri, il dominio del Logudoro è caduto in pieno diritto a Santa Madre Chiesa - così essendo stata espressa volontà di Adelasia e di Ubaldo Visconti coniugi e Giudici antecessori allo Zanche.
pp. 32-33
Ella ha nome Elodia. Il suo genitore è uno degli Anziani di quella Comune anzi v'è taluno che afferma sia stato quest'anno proclamato Podestà di essa; egli è messer Guantino Catoni nome quanto dovizioso e potente, altrettanto politico e valoroso. Egli fu mai sempre ligio della Reppubblica di Genova presso cui si acquistò grandi meriti e molti insigni amici; oltracciò possiede un figlio giovine diciottenne per nome Bartolo, il qual sortì dalla natura un animo forte, e il suo braccio è reputato d'una grande valentia.
p. 37
Ai piedi dell'altipiano in cui si sorgono le rovine del monastero e la chiesetta, evvi un gran vallone irrigato da un torrente e da varie fontane di acque freschissime. Inallora questo vallone offriva un bellissimo aspetto; esso era coltivato con molta cura dai monaci di Vallombrosa come lor feudo a vigneti. A ulivi, a melarancie e fruttaglie. Ormai il solo modesto vomere lo solca. In questo luogo appunto e lungo le coste della torrente si eseguiva la corsa del palio; il vallone e l'altipiano facevano agli aspettatori le veci di steccato.