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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Flora e fauna

Cagliari, Tipografia del Commercio, 1881

Bozzetti sardi

Ottone Bacaredda

p. 45
E l’arma ad accorrere sul luogo, a frugare per tutto, ad intimare il "ferma" ad ogni lepre o cerbiatto frusciante tra le sterpaglie … Ecco dietro una macchia di lentisco, sbucare la sommità d’una berretta nera, i lembi vellosi d’una pellizza ). […] Ahimè! Quello non era ancora il bandito. Silvone appariva infatti, su d’un’altura vicina, a capo nudo e con farsetto azzurro.

colori, flora e fauna

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico

Marcello Cossu

p. 5
Que'suoi raggi d'oro si diffondevano negli spazi, si stemperavano in mille svariati colori e dispensavano ognidove i loro grandi benefizi. - Il cielo si faceva ognora più azzurro e sembrava si atteggiasse a un sorriso, mentre la natura rallegrata dal canto degli uccelli mostrava il suo aspetto gaio di verzura e lievemente indorato dai raggi del sole.

colori, flora e fauna

pp. 6-7
Intanto da un sobborgo posto nel fondo di una valle, e da una chiesuola, in vicinanza di esso, veniva per l'aria un frastuono confuso di campane suonate a distesa, di canti e di zampogne, di tamburelli e di pifferi, che trasmettendosi per ondulazioni e ripetendosi languidamente dall'eco, si udiva da lontano come il concerto di una soavissima melodia. [...] Ella si vedeva contenta del suo signore, però ansiosa che ormai Dio le conceda un pegno del suo inalterabile affetto. Sparsi qua e là venivan dietro, mirandi saltellanti di fanciulli bianchi e vispi come cerbiati; più lontano, vegliardi incalliti e ricurvi sui loro vincastri - e ancor più giù, una massa bruna di vecchierelle vestite a gramaglia.

colori, costumi, flora e fauna, geografia, lingua, religiosità

p. 6
Lo sposo, soddifatti i suoi voti, teneva giulivo alle groppe del mansueto palafreno la fida compagna.

flora e fauna

pp. 7-8
Era il Signore del contado che discendeva dal suo castello posto a cavalieri d'un dirupo lassù, in quel monte selvaggio. Egli veniva con un corteo di cavalieri corazzati; i quali li stavano in giro rispettosi, obbedienti e pronti, a suo cenno, d'eseguire qualunque comando per tristo che fosse. - Egli spiccava sovra ogn'altro per lo splendore delle sue armi, pel ricco suo criniero e per la pomposa gualdrappa a liste d'argento con lo stema, in oro, dalla famiglia, che bardava magnificamente il suo destriero.

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