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autori

Enrico Costa

opere

La bella di Cabras

Enrico Costa

Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007

La bella di Cabras

Enrico Costa

p. 38
Le pareti della sala sono adornate di crobis e canistreddas (cesti, canestri e stacci di giunco).

lingua

p. 38
Lle altre due tavole, dette meseddas, servono per diversi usi.

lingua

p. 38
Quelle case, per lo più senza intonaco, danno una tinta grigio-oscura ai poveri paesi, che perciò si presentano melanconici, tetri, uggiosi, a chi li visita per la prima volta.

colori, costumi

p. 39
Vicino alla piccola finestra, nell'angolo, in modo che dalla strada possa vedersi, è il telaio, il mobile prediletto e più caro della casa, dinanzi al quale siede sempre qualche donna della famiglia. Si sa d'altronde che Cabras vantò in ogni tempo molte tessitrici e l'Angius col Valery, nel 1836, contarono nel paese non meno di 860 telai.

costumi, geografia

p. 39
Qua e là, sul pavimento, sono distese tre o quattro stuoie della fabbrica di S. Giusta, sulle quali d'ordinario i membri della famiglia siedono, o per filare, o per riscaldarsi al fuoco, o per mangiare. Qualche volta il solo capo di famiglia – il padrone – pranza alla piccola tavola (sa mesedda) e gli altri stanno sulle stuoie.

costumi, geografia, lingua

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