Enrico Costa
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 178
Egli invidiò il taglio elegante dei loro abiti, la sveltezza del loro portamento, e il candore dei loro colletti e polsini inamidati. E deplorò la brutta sottana nera che impacciava i suoi movimenti e lo faceva somigliare a una donna.
p. 179
La sua visita abituale era alla famiglia di don Francesco, cugino in primo grado di donna Clara, il quale apparteneva alla più distinta e antica nobiltà di Cagliari, poiché la sua pergamena era stata rilasciata dal re Giacomo II nel 1323, anno in cui la Sardegna era passata ai reali di Spagna, dopo essere stata governata dai giudici nazionali … o pisani. [...] Alla mancanza di un ricco censo (molto assottigliato per certe peripezie di famiglia al tepo dei torbidi del marchese di Camarassa) egli suppliva col conforto dello stemma gentilizio, tramandato puro e glorioso di padre in figlio, com'era uscito cinque secoli addietro dalle mani di Giacomo II di Spagna.
p. 180
Vedendo ella un giorno i due fanciulli affacciati al balcone, lei vestita in abito bianco con nastro cilestre alla cintola, e lui con sottana nera, a paramani e bottoni rossi.
pp. 186-187
Non è giusto che Sant'Eulalia superi Santa Cecilia, né che Sant'Anna sia da meno di San Giacomo o di Sant'Avendrace. Se la santa del quartiere dei Cavalieri suona l'organo, il santo degli inforna Cristi è un distinto Apostolo e le sante degli altri quartieri non inferiori a loro per meriti ed importanza. Altre feste popolari e chiassose sono a Cagliari quelle di San Giovanni e San Domenico a Villanova, l'Annunziata e San Michele a Stampace, il Cristo e la Grazia in Castello, San Pietro ed il Carmelo alla Marina.
p. 187
San'Efisio è la festa più solenne e popolare della capitale dell'isola, e chiama da tutta la diocesi un numero considerevole di curiosi e di devoti, i quali danno alla feste una vivacità singolare