Enrico Costa
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 135
Punti neri in campo azzurro, le cornacchie amavano riscaldarsi al sole.
p. 135
Avevano pregato Rosa di dare un'occhiata alla pentola ed al tegame, dove cuoceva un piccione in umido, pietanza favorita del canonico. [...] Le cornacchie a frotte attraversavano di tanto in tanto il lembo di cielo.
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Fiutava nel candido vapore del tegame il piccione del canonico [...] Pasceva l'occhio in quelle guance rosee e paffutelle, in quel collo d'alabastro, nella pezzuola che velava il seno, e nel candido sbuffo serrato fra la gonnella e il giubboncino scarlatto.
p. 136
I corvi, i tordi e le rondinelle sono invece forestieri che vengono qui unicamente per godere la primavera o l'autunno.
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Una mano bianca e delicata è assai più tollerabile di una mano callosa e annerita dal sole.