Enrico Costa
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
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L'antica capitale di Arborea ha cornacchie nere come l'occhio delle sue donne, e colombe grigie come i ladiri delle sue case.
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Cabras le sue buttarghe e i suoi mugheddus; ritenendo Oristano per sé i famosi sedani e le squisite melagrane.
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Gli oristanesi, a cavallo, sono ammirabili. Mantegazza li chiama i veri arabi d'Italia.
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L'antica capitale di Arborea ha cornacchie nere come l'occhio delle sue donne, e colombe grigie come i làdiri delle sue case. Le famiglie però dei due volatili hanno un diverso soggiorno. Le prime, innumerevoli, salgono sulla cupola e sul campanile della cattedrale, per sciogliere i loro canti fastidiosi, e si calano, come le cornacchie di Roma sulle rovine del Colosseo. Le seconde invece fabbricano i loro amori e i loro nidi nell'ex convento degli scolopi, e scendono in piazza a passeggiare intorno alla statua di Eleonora, come le colombe di Venezia nella piazza San Marco.
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Mantegazza, riguardo ai sardi, parlò di inerzia e di malaria; il Corbetta invece parlò d'inerzia e d'infingardaggine, proveniente da un certo fatalismo a cui si abbandonano.