Giuseppe Manno
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2003
Note sarde e ricordi
Giuseppe Manno
pp. 282-284
ldquo;…i tempi accennavano ad altro; ed era appena pèassato un anno, quando i moti del 1821 balzarono di seggio, cogli altri Ministri, anche Prospero Balbo. Ma Prospero Balbo potè lasciar saggio di quanto di più avrebbe potuto fare, invadendo tosto di fronte òa gran quistione vitale per la Sardegna della comunione delle terre&helli
pp. 286-290
hellip;egli lasciò riputazione di gran Ministro. Non fu tale che in parte ; anzi in quella sola parte che più si pareva. Avea accortezza e penetrazione. Avea quella operosità, che mira non tanto ad intraprendere grandi affari, come ad ultimarli&helli
p. 289
hellip;tengono egli l’insegnamento maggiore per un composto in gran parte di Professori non necessari, di Professori non professanti, di Professori senza corso e senza corpo di dottrina; la quale comunicabile solo localmente, si risolve propriamente in comunicazione aerea&helli
pp. 292-293
Mi si raccontava che al prender seggio ministeriale il Conte Prospero Balbo, volendo il Battaglia prendere al suo solito possesso del Ministro, ebbe a studiare lunga pezza per incontrare qualche lato fiacco, per cui penetrare nella sua confidenza. Balbo era impiegabile&helli
pp. 295-306
L’elezione sua al Ministero interno giunse inaspettata; perché i lontani (com’era egli allora, dimorante in Francia) hanno più da fare per ambire, che per esser dimenticati...