Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 38
laquo;Potete, potete fidarvi, ma per voi, che cosa posso fare? Ditemelo, in nome del Padre del Figliolo e dello Spirito Santo!» .
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C’erano anche cani e cavalli, e due carri a buoi, che si mossero cigolando su per lo stradone troppo stretto dietro al canonico Masala, l’Arciprete, che montava un cavallo e indossava i paramenti neri e gialli dei servizi funebri.
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La casa era tutta circondata dalla nebbia bianca, e la nebbia non era più sospesa nell’aria, ma aveva preso la forma di una folla che camminava e si agitava brulicando.
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Era tutta la gente di Norbio trasformata in fumo bianco: uomini, donne e bambini, tenuti per mano dai padri o dalle madri.
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C’erano anche cani e cavalli, e due carri a buoi, che si mossero cigolando su per lo stradone troppo stretto dietro al canonico Masala, l’Arciprete, che montava un cavallo e indossava i paramenti neri e gialli dei servizi funebri.