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autori

Giuseppe Dessì

opere

Il disertore

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

p. 343
Il «cacciatore» correva davanti a tutti col suo fez rosso in testa.

colori

p. 343
Il bastone bianco e leggero si innalzò a perpendicolo girando su se stesso, passò ronzando davanti al naso di Marco, che allungò le manine tra i ferri del balcone, e, giunto al termine della sua traiettoria turbinò come l’elica di un cervo volante e piegò a sinistra scomparendo oltre lo scrimolo di un tetto.

colori

p. 343
Anche la gente si fermò e gli uomini delle prime file abbassarono sul viso la maschera come una celata, con un gesto rapido e sincrono.

gente

p. 344
laquo;Gli stava venendo un colpo» pensò tra sé vedendo il rossore salire fino a imporporare la fronte dell’uomo – salire come sale la colonna di mercurio

colori

pp. 344-345
L’uomo dai baffi biondi, quando Luciano si era fermato di botto davanti al nonno, gli aveva piantato nella schiena il suo lungo coltello; e ora il «cacciatore» giaceva sanguinante in mezzo alla strada, dove lo avevano lasciato a morire.

colori

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