Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 292
Benché lavorasse in miniera da vari anni, aveva il torace largo e i fianchi stretti fasciati da una fusciacca rossa nella quale teneva infilato un coltello.
p. 292
Fischietto, il contadino, era commosso e beveva uno dopo l’altro i bicchieri di vino rosso che Maria Rosario offriva su un vassoio di legno laccato.
p. 293
Angelo bevve con loro il vino rosso poi, dopo tanto tempo, si accese un sigaro toscano tutto intero.
pp. 293-294
Come Valentina, aveva gli occhi grandi, di un bruno dorato, ombreggiati da lunghe ciglia.
p. 294
ldquo;In cortile studiava attentamente un puledro grigio che suo padre aveva acquistato qualche mese prima alla fiera di Sant’Antine. Era una bella bestia di tre anni, dalla testa vivace, con una lunga stella che gli scendeva fino al muso bruno. Era in divisa da tenente di fanteria, con i calzoni azzurri a pelle che modellavano le gambe un po’ corte ma ben fatte&rdquo