Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 278
ldquo;Attraverso la figura del vignaiolo e dei prinzipales della cittadina francese, capì tante cose che né Cantù né Guicciardini avevano saputo insegnargli.
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Aletzi era diventato un gran bosco di olivi ed era suo; il Comune glielo aveva venduto a un prezzo giusto che lui, in sette anni, era riuscito a pagare.
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ldquo;Lui sapeva di essere tenuto in considerazione proprio per Aletzi, e anche per aver sposato Margherita che era una «vera signora, e aveva una grossa dote»&rdquo
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Attraverso la figura del vignaiolo e dei prinzipales della cittadina francese, capì tante cose che né Cantù né Guicciardini avevano saputo insegnargli.
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Fu fortunato, perché gli capitò tra le mani Eugenia Grandet. […] Attraverso la figura del vignaiolo e dei prinzipales della cittadina francese, capì tante cose che né Cantù né Guicciardini avevano saputo insegnargli. Trovò nelle profondità polverose dei vecchi scaffali altri volumi della commedia umana, trovò I Miserabili e li divorò in una settimana, chiuso nello studio al lume della lucerna, come uno scolaro.