Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
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laquo;A Cabidanni», pensò, ricordandosi che lei stessa diceva che a settembre succedono le cose importanti.
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ldquo;«Oh, sì, mammài!» disse Angelo sedendosi accanto a lei e cingendole col braccio la vita.
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Sofia lo attirò a sé e alzandosi su la punta dei piedi, lo baciò, come sempre, su la vena azzurra della tempia, poi gli versò il caffè fumante che egli sorbì dal piattino, lentamente.
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laquo;E gli olivastri?» […] «Se le cose continuano ad andare così, tra qualche anno Aletzi sarà un grande bosco d’olivi, e ci saranno tre case: ci pianterò tanti mandorli, e giù nei canaloni pioppi e eucalipti».
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In fondo, la carriera delle armi era una professione come un’altra e l’Accademia costava assai meno dell’università.