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autori

Giuseppe Dessì

opere

Il disertore

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

p. 227
Il bersaglio poteva essere la banderuola di ferro di uno dei tanti comignoli del Palazzo arcivescovile che, colpita, girava all’impazzata emettendo un lamentoso cigolìo che si udiva anche da casa Fulgheri; oppure il galletto di lamiera infilzato nel parafulmine dell’agile campanile di Santa Barbara che svettava sopra i tetti contro lo sfondo di Monte Homo; o la grande campana che appariva come un triangolo nero nel vano della torre.

arte, colori, geografia

p. 227
Il bersaglio poteva essere la banderuola di ferro di uno dei tanti comignoli del Palazzo arcivescovile che, colpita, girava all’impazzata emettendo un lamentoso cigolìo che si udiva anche da casa Fulgheri; oppure il galletto di lamiera infilzato nel parafulmine dell’agile campanile di Santa Barbara che svettava sopra i tetti contro lo sfondo di Monte Homo; o la grande campana che appariva come un triangolo nero nel vano della torre.

arte, colori, geografia

p. 228
Al tempo del matrimonio Antioco Loru era ancora l’assistente o, come si usava dire, il tirapiedi del cattedratico di Diritto romano. […] Del resto, per Antioco Loro non si poteva parlare di servilismo: era soltanto un giovane modesto che aveva idee abbastanza chiare in fatto di distinzione di classe, e sapeva bene la differenza tra un contadino e un marchese, un conte, o anche semplicemente un professore universitario. […] Una volta arrivato alla cattedra, si era tenuto sempre dalla parte del Governo, tanto che era stato nominato senatore del Regno.

colori

p. 230
Don Faustino, il capostipite, dovette costruire un paese nella disabitata regione di Oridda di sua proprietà, per esercitarvi il diritto di alta e bassa giustizia, versando al Re la congrua parte dei tributi che fosse riuscito a spremere ai suoi sudditi.

storia

p. 230
Così i Fulgheri continuarono ad essere quello che erano sempre stati, i signori incontrastati e liberi del paese disabitato di San Giovanni Nepomuceno e della vasta regione di Oridda frequentata solo da volpi, conigli e cinghiali, con i suoi grandi alberi esausti, quasi fossilizzati, coperti di un muschio grigio che li faceva somigliare a una inviolata foresta sottomarina.

colori, flora e fauna

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