Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 205
Tra le palpebre socchiuse, vedeva la faccia di Sofia, di Verdiana e quella rossastra della levatrice, ma con lo stesso ritmo del proprio respiro la luce che inondava la stanza si alternava al buio fondo.
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Intravide una forma rossa, sanguinolenta in mano alla levatrice, qualcosa che somigliava a un coniglio appena scuoiato.
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ldquo;Le misero il suo abito di nozze color tortora e la composero giù, nello studio di Don Francesco. Tra le mani incrociate sul petto, teneva il piccolo rosario di madreperla. Il giorno dopo ci furono i funerali. La bara bianca e leggera fu portata a spalla dai boscaioli&rdquo
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Valentina era stata messa dentro la terra color tabacco che aveva accolto pochi mesi prima zio Raimondo Collu.
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Le misero il suo abito di nozze color tortora e la composero giù, nello studio di Don Francesco. Tra le mani incrociate sul petto, teneva il piccolo rosario di madreperla. Il giorno dopo ci furono i funerali. La bara bianca e leggera fu portata a spalla dai boscaioli.