Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 203
Alzò al soffitto il viso con aria trionfante, poi si chinò di nuovo su Valentina, cominciò a spogliarla con gesti sicuri, mentre la guardava negli occhi, con i suoi occhi verdi, da vecchia gatta.
p. 204
ldquo;Velarono la luce perché non le desse noia, le fecero bere una pozione calda&rdquo
p. 204
ldquo;«Un momento solo!» disse la donna dai capelli rossi.
p. 204
Lei vide chino su di sé il suo viso barbuto, gli occhiali cerchiati d’oro, i denti bianchi in un sorriso rassicurante; sentì le sue mani un poco incerte, con la punta delle dita fredde. […] Verdiana portò altri panni e lenzuola stiepidite al camino; fu cambiato il letto, fu accesa una lampada ad acetilene che inondò la camera di una luce bianca accecante.
p. 205
ldquo;La levatrice la costrinse a stendersi di nuovo, le cacciò in bocca un fazzoletto pulito perché non si mordesse la lingua, si lavò le mani nella catinella, chiese altr’acqua, le impose di raccogliere tutte le sue forze e la prese per i polsi&rdquo