Giuseppe Desś
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Desś
p. 181
I confratelli delle Anime indossavano, durante le cerimonie religiose, una cappa rossa, quelli di Nostra signora con la cappa bianca, con due buchi per gli occhi, ma tutti indistintamente portavano sotto la cappa la leppa, il coltello sardo lungo almeno un palmo e mezzo, simile al machete usato nei paesi dell’America latina dai tagliatori di canna da zucchero
p. 181
Oltre che vincitore permanente del tiro al gallo, era anche priore della confraternita delle Anime del Purgatorio, in contrasto di interessi con quella di Nostra Signora. […] I confratelli delle Anime indossavano, durante le cerimonie religiose, una cappa rossa, quelli di Nostra Signora una cappa bianca, con due buchi per gli occhi, ma tutti indistintamente portavano sotto la cappa la leppa, il coltello sardo lungo almeno un palmo e mezzo, simile al machete usato nei paesi dell’America latina dai tagliatori di canna da zucchero.
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Al gran trotto passarono davanti alla croce delle missioni di Seddanus e presero la strada che, costeggiando le estreme pendici di Monte Volpe, passa sotto la cascata de «Sa Spendula», in quella stagione ricca di acque che spumeggiano tra le celidonie, gli oleandri e i grandi cespugli di rovo.
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ldquo;Da tutta la tavolata si alzò un mugolìo di protesta e sua moglie, Donna Caterina, lo minacciò scherzosamente con la mano scheletrica, che sembrava tanto più vecchia della sua pensò che probabilmente era formata dalle stesse persone che anche qualche settimana prima avevan preso parte a una delle solite sanguinose bardane. Le partite di caccia al cinghiale servivano a tenere in esercizio i bardanieri, a tener vivo lo spirito di solidarietà e disciplina&rdquo
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Ferraris si era abituato ai neri e forti sigari sardi che sceglieva accuratamente uno per uno all’appalto; troppo forti per Angelo che riusciva appena a fumare le sigarette senza nemmeno aspirarle.