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autori

Giuseppe Dessì

opere

Il disertore

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

p. 160
Il maresciallo benché malcontento e deluso, la notte di Natale, come sempre, indossò e fece indossare ai suoi quattro militi la grande uniforme col pennacchio rossoblù sulla lucerna e il caratteristico moschetto a tracolla e andò in chiesa con mezz’ora di anticipo sulla funzione, a montare la guardia al paffuto bambolotto roseo che era stato adagiato nella mangiatoia vuota. Zio Antoneddu aveva cominciato ad affumicarlo col suo sigaro nero e puzzolente soffiato attraverso gli appositi tubi, che finivano nelle froge del bue e dell’asino: un vapore azzurrino che simulava molto bene il fiato di due bestie ben nutrite in una notte gelida e faceva correre brividi di freddo nella schiena degli spettatori.

colori, flora e fauna

p. 161
ldquo;Il segreto fu mantenuto, e solo all’ultimo momento, davanti alla porta di casa dei Cadoni, alla luce delle candele che le serve tenevano alte, Valentina vide Angelo non vestito in costume, come si aspettava, ma alla «francese», con un abito scuro, la camicia bianca con il colletto inamidato, la cravatta di seta color perla e il cappello a staio, come «i signori» […] Comare Verdiana aveva indossato per l’occasione il costume di Norbio, con la sua collana d’oro a quattro giri e i pesanti bottoni di diversa grandezza che ornavano il giubbetto a fiori e la candida camicia. […] E c’era tutto il paese vestito a festa. La chiesa si riempì, e molte voci si unirono in coro, le donne con le donne, gli uomini con gli uomini che, in chiesa, restavano sempre separati come nel tempo antico&rdquo

colori, costumi

p. 161
Il segreto fu mantenuto, e solo all’ultimo momento, davanti alla porta di casa dei Cadoni, alla luce delle candele che le serve tenevano alte, Valentina vide Angelo non vestito in costume, come si aspettava, ma alla «francese», con un abito scuro, la camicia bianca con il colletto inamidato, la cravatta di seta color perla e il cappello a staio, come «i signori» […] Fin dalla mattina aveva cominciato a nevicare, e le montagne erano tutte bianche, quasi luminescenti nel buio fondo.

colori, costumi

p. 162
Diede un’occhiata al viso severo di suo padre, incontrò lo sguardo dei suoi occhi nocciola e con meraviglia lo vide sorridere. Le aveva sorriso scoprendo i suoi forti denti bianchi: un sorriso d’intesa che sottintendeva qualcosa di segreto

colori

p. 162
Valentina stava vicino all’acquasantiera, ancora al braccio di suo padre, all’altezza del presepio: ascoltava oziosamente le voci stonate e lasciava errare gli sguardi sulle persone che aveva davanti a sé, individuò le sorelle, raggruppate accanto ad Angelo e Sofia vicino alla statua di Santa Cecilia, inginocchiati a una panca comune e immersi in preghiera. Lei non riusciva a pregare.

istruzione

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