Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 152
laquo;Non fare l’ingenuo, sai com’è la gente! …».
p. 153
Era pieno di diffidenza nei riguardi dei Cadoni, che appartenevano a quella classe di proprietari terrieri proveniente dal contadiname agiato. Invidiavano gli aristocratici, anche se poveri e decaduti, e si tenevano a distanza dalla gente del popolo per paura di essere confusi di nuovo con essa.
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A me porterai qualche lepre e qualche pernice, nella stagione della caccia
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Il benemerito sottufficiale dell’Arma non nutriva alcun rancore personale nei confronti di Angelo Uras, ma ce l’aveva contro i sardi in genere che lui, piemontese, considerava un popolo di razza inferiore, indegno dei diritti civili che il Re gli aveva accordato.
p. 155
Angelo Uras sembrava la contraddizione vivente dell’idea che il maresciallo s’era fatta dei sardi, e questo lo spingeva a perseguitarlo, ora che l’occasione si era presentata; pregustando il piacere di fargli attraversare il paese con le manette ai polsi e di richiuderlo nel carcere locale, situato dietro il Palazzo arcivescovile