HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

Ricerca avanzata

TEMI

arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

PAGINE CORRELATE

autori

Giuseppe Dessì

opere

Il disertore

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

pp. 102-103
In un primo tempo, quando aveva accettato di diventare un funzionario della Società, si era illuso di poter impedire, con l’aiuto dell’ingegnere, la distruzione di quel che restava delle foreste di Escolca e di Mazzanni, circa ottocento ettari di bosco, sui quali gli abitanti di Norbio esercitavano i loro antichi diritti di pascolo e di legnatico.

geografia, storia

p. 102
Dopo la breve esperienza di Ales, Antioco era stato al ginnasio di Cagliari e viveva quasi sempre in città presso certi parenti di sua madre.

istruzione

p. 103
Ora le sorgenti ai piedi dei monti che sovrastano il paese s’erano impoverite fino al totale esaurimento a mano a mano che le fornaci della Regia Fonderia di Leni avevano divorato i boschi. […] L’argomento  di cui Antonio Ferraris si era servito per indurlo ad accettare il posto di assistente e vincere i suoi scrupoli, era stato la prospettiva che invece di legna e carbone di legna la fonderia avrebbe utilizzato, in avvenire, carbon fossile e lignite delle miniere dell’Iglesiente.

geografia

p. 103
Quelli di Parte d’Ispi, che ora aveva davanti agli occhi quasi a portata di mano, con le loro curve molli, quasi umane, non avevano niente in comune con le Alpi, ma erano pur sempre monti, e in qualche modo condizionavano l’ambiente circostante, la vita degli abitanti, e più ancora l’avevano condizionata in passato quand’erano ricoperti di folte foreste. Gli abitanti di Norbio, per quanto nulla avessero a che fare con gli abitanti del Piemonte o della Savoia, erano pur sempre montanari, e dei monti si portavano addosso l’odore – quell’odore di fumo di legna, di erbe secche bagnate dalle piogge del lungo autunno; e lui li amava.

gente, geografia

p. 103
La miseria della gente non era grande e intollerabile come quella di quasi tutti gli altri paesi di Parte d’Ispi. A Norbio, anche i più poveri, allevavano almeno un maiale che nutrivano di fichidindia delle siepi o con ghiande; e chi riusciva a mettere assieme un branco, lo portava a pascolare nel bosco, dove chiunque poteva fare legna. I poveri raccoglievano rami secchi, si dividevano gli alberi morti. Così anche nella più misera casa di mattoni crudi non mancava il fuoco nelle rigide notti invernali, né un piatto di minestra condita con un pezzo di lardo.

costumi

Indietro...... 51 . 52 . 53 . 54 . 55 . 56 . 57 . 58 . 59 . 60 ......Avanti
 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |