Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 87
Zio Vissente subsunnava sfregandosi la barba grigiastra.
p. 87
Poi si pulì alla meglio sui calzoni e preso con delicatezza il piede nudo di Valentina, gliela infilò e si chinò a soffiare sulla nappina di seta gialla.
p. 87
Zio Vissente subsunnava sfregandosi la barba grigiastra. Angelo avvicinò il viso a quello di lei, guardandola fisso negli occhi, che erano grigio-verdi.
pp. 87-88
Angelo l’aveva vista sempre camminare così, fin da bambina, e questo modo di camminare lo aveva attratto, come tutto lo attraeva in lei: gli occhi verdi, la sua bocca infantile con le labbra socchiuse che lasciavano intravedere i due incisivi superiori un poco più lunghi degli altri, le sopracciglia arcuate, perfette, la sua voce velata, le mani piccole e forti, e infine tutta la persona armoniosa che faceva pensare a un uccello posato su un ramo, sempre sul punto di spiccare il volo.
p. 88
E per la prima volta, allora, aveva sentito il suo profumo e l’aveva vista.