Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 82
Ora, la foresta di Escolca era a monte, a circa seicento metri sul livello del mare, e la legna doveva essere portata a valle.
p. 82
I vagoni vuoti si sarebbero potuti riportare su con tre coppie di muli, quei muli piemontesi, del tutto sconosciuti nell’isola, dei quali l’ingegnere non si stancava di fare gli elogi. […] Quell’anno, fin dall’inizio, le olive di Balanotti erano state portate al frantoio del signor Manno.
p. 83
Il flagello era venuto dal nord dell’isola, dov’era cominciato, ed era arrivato fino al Campidano.
p. 83
Ma il signor Manno aveva dichiarato ai suoi amici che né la resa né la qualità sarebbe stata quella degli altri anni, a causa della mosca olearia, che aveva rovinato il raccolto.
pp. 83-84
Così dicendo, presa un’oliva con le sue grosse dita, delicatamente la intaccò con l’unghia e mostrò ad Angelo e Sofia il piccolo verme bianco che, sotto la buccia, aveva mangiato la polpa.