Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 77
Ci passarono, per gioco, anche i bambini, ci passarono cani che cercavano i loro padroni annusando l’aria, ci passò l’arciprete, che volle stringere la mano all’ingegnere e ringraziarlo a nome di tutta la comunità.
p. 77
Dalla folla si levava un brusio di voci che si confondeva con il rombo del torrente; ma al di sopra di tutti i rumori si alzavano acute voci di donna che dalle case chiamavano i bambini e l’aria era piena di nomi freschi che la percorrevano come fringuelli, entro la cortina di pioggia color fango.
p. 77
Dalla folla si levava un brusio di voci che si confondeva con il rombo del torrente; ma al di sopra di tutti i rumori si alzavano acute voci di donna che dalle case chiamavano i bambini e l’aria era piena di nomi freschi che la percorrevano come fringuelli, entro la cortina di pioggia color fango.
p. 77
Ci passarono, per gioco, anche i bambini, ci passarono cani che cercavano i loro padroni annusando l’aria, ci passò l’arciprete, che volle stringere la mano all’ingegnere e ringraziarlo a nome di tutta la comunità.
p. 78
Levò alcune camicie, un rotolo di colletti inamidati, una veste da camera di seta, poi affondò la mano a sinistra, da dove estrasse un pacco di candelotti di dinamite avvolti in una carta gialla oleata.