Giuseppe Dessì
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 72
Se avesse parlato spagnuolo, tutti avrebbero capito, vecchi e giovani, ma l’uomo barbuto era piemontese e parlava italiano.
p. 72
Un uomo alto e robusto con una folta barba rossiccia parlava e gesticolava come un quaresimalista, in piedi su di un tavolo, proprio davanti alla porta a vetri dell’ufficio postale.
p. 72
La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi.
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laquo;Andiamo a pregare San Rocco,» disse una donna «San Rocco ha fatto piovere … San Rocco …» «Che San Rocco e San Rocco!» la interruppero gli uomini. «San Rocco lo mettiamo a mollo nel fiume!» Le donne si fecero il segno della croce.
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La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi.