Giuseppe Desś
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Desś
p. 71
Il guaio invece capitò anni dopo, quando Angelo Uras, che cominciava già a radersi i baffi, andava in casa di comare Verdiana per guardare dal loggiato Valentina Manno, una brunetta di diciassette anni che abitava, con le sue sei sorelle, al di là della Fluminera.
p. 71
Anche quell’anno la gente di Norbio aveva aspettato inutilmente la pioggia per mesi e mesi, aveva portato in processione la statua di San Rocco, e alla fine, come spesso accade dopo una lunga siccità, le cateratte del cielo si erano aperte.
p. 71
Anche quell’anno la gente di Norbio aveva aspettato inutilmente la pioggia per mesi e mesi, aveva portato in processione la statua di San Rocco, e alla fine, come spesso accade dopo una lunga siccità, le cateratte del cielo si erano aperte.
p. 72
ldquo;La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi”. p. 72 (vedi anche colori e gente)
p. 72
ldquo;La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi”. p. 72 (vedi anche colori e gente)