Leggende
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 88
Devi sapere prima di tutto che la mia Beatrice è un'assai bella ragazza – una Calliope incarnata!- Ha gli occhi grandi, del colore del firmamento quando è sereno; i capelli biondi, anzi biondissimi.... << Sono d'ultimo gusto!.. >> << Ed io che vò matto per i capelli biondi! - Ha un bocchino rosato, eloquente, dolcissimo.
p. 92
E' mi sembra, anziché discepolo d'Esculapio, zelantissimo sacerdote di dio Bacco!
p. 98
La luna che subisce tranquilla le sue fasi, che non cessa tornarci cara, simpatica amica – inspiratrice della solitudine, qual ninfa Egeria.
p. 106
Il sole non tardò a levarsi, e diffondendo una luce lietissima e un tepore assai piacevole – gli uccelli lo salutavano con una salve d'ilarità. A questi giocondi accordi s'univano quelli dei vignaiuoli, villanelli e villanelle che si facevano ogn'intorno nella campagna, con animosità e gaiezza singolare. Noi percorrevamo un sentieruzzo poco discosto dagli argini d'un fiume; di fronte avevamo il Castello che spiccava a cavalieri d'un erto colle su una roccia di granito – sembrava un gigante atterrato, che vibri un ultimo sguardo terribile sul suo inesorabile distruttore, il tempo. A destra e a mancina avevamo colline e convalli, coltivate a vite e a fruttaglie, da cui partivano i canti festevoli della vendemia.
pp. 106-107
Scannagatti e Cataplasma combattevano calorosamente sul metodo curativo di alcune malattie. Il primo naturalmente, era ostinatissimo propugnatore del salasso, chè reputava efficacissimo per ogni male – esimio discepolo del dottor Sanagrado! - il secondo al contrario sosteneva si dovesse bandire le cavate di sangue, e in quella vece si ricoresse a dei farmachi che a questi chiari non è penuria per ogni malanno.