Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 244
Il sole illuminava ancora i tetti delle casupole, ma con un bagliore roseo morente; piccole nuvole gialle e rosse come fiori salivano dietro la chiesa e pareva venissero dalla valle portando fino al villaggio l'odore dei narcisi e delle rose canine.
p. 245
Quella ove dormiva il nonno era ingombra di fucili, di leppas, di bisacce e aveva un odore di ovile; dal soffitto pendevano grappoli di uva gialla e di pere rossiccie appassite.
p. 245
Columba si avvicinò alla parete di fondo e la spinse; un usciolino s'aprì, stridendo lievemente come una corda di violino, e lasciò vedere un andito buio quasi tutto occupato da due casse nere.
p. 245
Ella sollevò la botola e un po' di luce giallognola rischiarò il luogo misterioso.
p. 246
Un finestrino munito d'inferriata dava luce alla stanza vasta e nera; sacchi di frumento e d'orzo, cestini di fagiuoli e di pomi di terra, vasi d'olio, centinaia di pezze di formaggio nerastre e grigie la ingombravano: dal soffitto pendevano grappoli di formaggelle giallognole e vesciche di strutto bianche come palle di neve.