Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 224
Il terribile pensiero continuava a percuotermi il cranio: vedevo rosso, avevo desiderio di urlare.
p. 227
Era una notte interlunare, ma io distinguevo i profili neri del paesaggio, vedevo qua e là qualche luce lontana e sentivo il profumo che saliva dalle macchie, un profumo così intenso che quasi mi dava un senso di ebbrezza.
p. 228
Il volto rosso solcato da due lunghi baffi gialli aveva un'espressione di noia.
p. 231
Una donna alta, pallida, dal profilo aquilino e i grandi occhi neri sormontati da due sopracciglia così folte e mobili che sembravano baffi, guardava in su reggendosi con le mani una corbula sul capo.
p. 232
- Nessuno, colomba mia bianca, nessuno avrebbe potuto farteli così. Guardali; non pare che sian cuciti dalle fate? Guarda queste camicie! Non sembran nuvole? Vedi i punti del giubbone? E i soprapunti? Ne hai visti mai uguali! Se tu mi assicuri che ne hai veduto degli eguali io mi chiudo la bocca con la stoppa e non la riapro più. Ma che hai, colomba mia? Sei pallida e bianca: non ti senti bene? O sei scontenta della roba?