Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 177
Il cielo era azzurro e i colombi selvatici passavano sul mio capo ed io pensavo: «mi infischio di voi: passate pure, non vi prendo».
p. 177
La lingua era gialla, screpolata, ed egli scrisse una ricetta e la porse a Pretu: - Scarafaggio, marcia...
p. 178
- Il signor Commissario è alto e secco e nero come la croce di Cristo. Ha gli occhi piccoli, le palpebre rosse, la bocca grande; è calvo come ziu Remundu, ma ha una corona di capelli neri e i baffi lunghi e pure neri neri, e mia madre ha sentito dire che forse forse egli si tinge, come si usa in Continente, forse con la fuliggine sciolta nell'olio...
p. 178
Egli ha, inoltre, un vestito nero, poi ne ha un altro a righe, e un gabbano lungo col collo di pelo, come quello di vossignoria, ma più nuovo.
p. 180
- È quella demonia nera, la serva del dottore: ha una bottiglia..., - disse il ragazzo sottovoce, avvicinandosi in punta di piedi al letto.