Lingua
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
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ldquo;«A Cabidanni», pensò, ricordandosi che lei stessa diceva che a settembre succedono le cose importanti&rdquo
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laquo;A Cabidanni», pensò, ricordandosi che lei stessa diceva che a settembre succedono le cose importanti.
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ldquo;«Oh, sì, mammài!» disse Angelo sedendosi accanto a lei e cingendole col braccio la vita.
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ldquo;Attilia e Potenzia erano inoltre fattucchiere, brujas, come si dice ancor oggi, professione assai redditizia in un paese superstizioso: facevano «fatture», combinavano matrimoni con filtri magici, predicevano l’avvenire e davano consigli a chiunque chiedesse, per cui erano sempre informate in anticipo di quanto avveniva nel paese, comprese le bardane che Luca Cabeddu e i suoi accoliti continuavano a fare, spostandosi spesso in paesi lontani. Sia Attilia che Potenzia erano fedeli custodi di tutti i segreti di Norbio. Sapevano che il silenzio era la condizione necessaria a mantenere il proprio prestigio e a conservare la fiducia&rdquo
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Attilia e Potenzia erano inoltre fattucchiere, brujas, come si dice ancor oggi, professione assai redditizia in un paese superstizioso: facevano «fatture», combinavano matrimoni con filtri magici, predicevano l’avvenire e davano consigli a chiunque chiedesse, per cui erano sempre informate in anticipo di quanto avveniva nel paese, comprese le bardane che Luca Cabeddu e i suoi accoliti continuavano a fare, spostandosi spesso in paesi lontani. Sia Attilia che Potenzia erano fedeli custodi di tutti i segreti di Norbio. Sapevano che il silenzio era la condizione necessaria a mantenere il proprio prestigio e a conservare la fiducia.