Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
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Anania si sentì battere il cuoricino: quella strada grigia, vigilata dalle ultime case di Fonni i cui tetti di scheggie parevano grandi ali nerastre spennacchiate, quella strada che scendeva continuamente verso un abisso ignoto colmo di nebbia, era la strada per Nuoro.
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Faceva un freddo intensissimo; la nebbia riempiva la valle, copriva l'immensa chiostra dei monti: solo qualche alta cresta nevosa emergeva argentea simile al profilo d'una nuvola bianca, ed il monte Spada appariva or sì or no come un enorme blocco di bronzo tra il velo mobile della nebbia.
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Anania riprese le sue corse sfrenate: mai s'era spinto tanto avanti nelle sue escursioni, ed ora questo continuo scendere a valle, la natura diversa, l'erba che copriva le chine, i muri verdi di musco, le macchie di nocciuoli, i cespugli coperti di bacche rosse, gli uccellini che pigolavano, tutto gli riusciva nuovo e piacevole.
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La nebbia svaniva, il sole trionfante schiariva le montagne; le nuvole sopra monte Gonare avevano preso un bel colore giallo-roseo, sul cui sfondo la chiesetta appariva chiara e sembrava vicina a chi la guardava.
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Un raggio giallo di sole illuminava finalmente la chiesetta di Gonare sulla cima del monte piramidale, che sorgeva su uno sfondo di nuvole color piombo.