Lingua
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 91
Cos’altro poteva essere se non il trenino decauville che scendeva a valle carico di tronchi, con i muli stipati nell’ultimo vagone – i muli che l’ingegnere aveva fatto arrivare dal Piemonte per mettere in atto il progetto di Angelo.
p. 93
I costruttori della primitiva decauville avevano scelto le pareti meno ripide e avevano cercato di rendere meno erta la salita e meno precipite la discesa con una serie di tornanti, ma il dislivello era sempre notevole.
pp. 95-96
ldquo;«Non dimenticarti mai» disse il padrone di casa bonariamente accendendo la pipa «il proverbio antico: Piemuntés fals e curtés! … e poi … » continuò soffiando in alto il fumo «i boschi son fatti per essere tagliati e la legna per essere bruciata»
p. 97
Si udiva appena il gorgoglìo della Fluminera, e la rena sgrigliolare sotto i loro passi.
p. 99
laquo;Ora, mammài, se tu sei contenta puoi fare la domanda al padre. Questo tocca a te, se sei contenta, se la ragazza ti piace.».