Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 459
Noemi sentiva entro di sé tutto questo grigio e questo rosso. Il suo male primaverile di tutti gli anni non cessava col sopraggiungere dell'estate, anzi ogni giorno di più un bisogno violento di solitudine la spingeva a nascondersi per abbandonarsi meglio al suo struggimento come un malato che non spera più di guarire.
p. 459
Sulla lucerna nera la fiammella azzurrognola immobile pareva la luna sul rudero della torre.
p. 459
Il bettoliere, un piccolo paesano che pareva un ebreo della Bibbia, col giustacuore slacciato sulle brache orientali, portò il vino in un boccale levantino e depose una lucerna di ferro nero in mezzo alla tavola; e il Milese con la testa reclinata a destra mescolò pensieroso le carte guardando ora l'uno ora l'altro dei suoi compagni.
p. 461
Era bella, donna Maria Cristina, aveva il fazzoletto bianco come il fiore del giglio. «Va da Noemi, » mi disse , «Noemi ha il mio cuore, perché il cuore dei morti rimane ai vivi. Va, Pottoi,» mi disse, «vedrai che Noemi ti aiuterà.» Queste proprie parole mi disse.
p. 463
Sentiva un improvviso amore per tutti. - Dite a Zuannantoni che venga, stasera. Gli darò le pere rosse.