Geografia
Milano, Mondadori, 1974
Un anno sull'altipiano
Emilio Lussu
pp. 184-189
Tutta la corona di monti, che cingeva la conca di Asiago ale nostre spalle, era un'ininterrotta catena di batterie mascherate... Pp. 184-189&rdquo
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
p. 9
Il più bel sole d'autunno illumina coi suoi dorati raggi le verdeggianti creste dei monti e le merlate torri delle castella, che si specchiano nel sempre dolcemente increspato, ma sempre più pittoresco e incantevole lago di Ginevra.
pp. 9-10
Egrave; Ripaglia una lunga e non larga striscia di terra, che si insinua leggiadramente nel lago ginevrino quasi in forma di ferro da cavallo, e nel cui mezzo, circondata da ombrosi viali, da olezzanti giardini e da amenissimi boschetti, s'innalzano maestosamente la chiesa e l'Eremo, cosidetti degli Agostiniani, perché appunto per essi in origine e l'una e l'altro fondati dalla pietà e dalla munificenza della illustre famiglia dei Savoia.
p. 67
Sul cominciare del secolo medesimo, terminato il secondo regno italo in Arduino, che si rifugiava in un chiostro, e spentasi in Bosone la linea dei re delle due Borgogne, l’imperatore Corrado il Salico investì della signoria della Moriana, e dicono anche di una porzione della Valle d’Aosta, Umberto dalle bianche mani, povero conte feudatario di un piccolo distretto montuoso della Savoia, il quale risiedeva nella Rocca di Carbonara, situata sull’ermo dirupo sovrapposto ad Acquabella, non lungi dalla confluenza dell’Isero coll’Arco.
pp. 115-116
E la città, che siede appié delle Alpi, là nella deliziosa pianura dove la snella Dora si abbraccia e bacia col maestoso Po, tutta testé splendente di vita e di luce; la vetusta Colonia Julia, con adulatoria divozione al più fortunato dei Cesari, Agusta oggi appellata Taurinorum, la bella, la magnanima Torino giace sepolta nel suo tenebrore. Ché ancora non le avevan suggerito i suoi devoti monaci cattolici l’idea della illuminazione notturna delle sue contrade coi loro lampadini ardenti dinanzi alle Madonne e alle croci dei brivii, dei trivii e dei quatrivii, che essi evangelizzavano di giorno.