Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 419
Anche il prete uscì dalla sua capanna, guardò qua e là, placido e rosso come un bambino ancora calvo, poi andò a sedersi accanto alle dame Pintor.
p. 419
Sollevò la sottana per rimettersi in tasca la tabacchiera e ripiegò e arrotolò il suo fazzoletto turchino, sbattendosene le cocche sul petto.
p. 420
Passando sotto il poderetto s'eran fermati un momento; ed Efix aveva additato con tenerezza d'amante la sua collina, il ciglione ove le canne tremavano rosee al tramonto, la capanna appiattata tra il verde ad aspettarlo.
p. 421
Ecco la striscia coltivata a ceci, pallidi già entro le loro bucce puntute: ecco le siepi di gravi pomidoro lungo il solco umido, ecco un campicello che sembra di narcisi ed è di patate, ecco le cipolline tremule alla brezza come asfodeli, ecco i cavoli solcati dai bruchi verdi luminosi.
p. 421
Una fila di papaveri s'accendeva tra il verde monotono del campo di fave.