Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 415
Ella non aveva ben distinto il viso del giovane arrivato da terre lontane, ma aveva notato la sua alta statura e i capelli folti dorati come il fuoco.
p. 417
I bottoni dei loro corsetti scintillavano al fuoco, le loro ombre s'incrociavano sul terreno grigiastro.
p. 418
Un filo magico parve allacciare le donne dando loro un'eccitazione composta e ardente. La fila si cominciò a piegare, formando lentamente un circolo: di tanto in tanto una donna s'avanzava, staccava due mani unite, le intrecciava alle sue, accresceva la ghirlanda nera e rossa dietro cui si muoveva la frangia delle ombre. E i piedi si sollevavano sempre più svelti, battendo gli uni sugli altri, percuotendo la terra come per svegliarla dalla sua immobilità.
p. 418
Il grido tremolava come un nitrito, e le gambe delle donne, disegnate dalle gonne scure, e i piedi corti emergenti dall'ondulare dell'orlo rosso si movevan sempre più agili scaldati dal piacere del ballo.
p. 418
Tutti eran corsi a vedere, e là in fondo nell'angolo del cortile Grixenda distinse i capelli dorati di Giacinto fra i due fazzoletti bianchi delle zie.