Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 409
E provava un vago timore a voltarsi, a guardare quella figura d'uomo un po' tutta strana, verde e gialla, immobile sulla panca dalla quale pareva non dovesse alzarsi più.
p. 411
Era quasi notte; il Monte era diventato scuro e là dentro in quell'umida stanza dalle pareti macchiate di verde pareva d'essere in una grotta, lontani dal mondo.
p. 411
Egli la guardava, un po' stanco e assonnato, e quella figura nera sullo sfondo ancora lucido del finestrino, coi capelli folti e le mani piccole appoggiate al tavolo melanconico, doveva ricordargli i racconti nostalgici di sua madre, perché cominciò a domandar notizie di persone del paese che erano morte o di cui Noemi non s'interessava affatto.
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La porticina era aperta, ma dentro tutto era nero, e solo ai richiami timidi di Noemi la vecchia s'avanzò dalla profondità scura della stamberga con un tizzone acceso in mano.
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La porticina era aperta, ma dentro tutto era nero, e solo ai richiami timidi di Noemi la vecchia s'avanzò dalla profondità scura della stamberga con un tizzone acceso in mano.Il barlume rossastro faceva scintillare i suoi gioielli.