Geografia
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 27
Si svegliò al tramonto, quando il sole, prima di scendere dietro Monte Magno, gli dardeggiò in faccia gli ultimi raggi di sotto le fronde degli olivi.
p. 46
I beni erano elencati minuziosamente, in modo che non potessero sorgere equivoci: la casa di abitazione con tutto quel che c’era dentro, compresa la parte rustica, con i magazzini, la stalla col cavallo, gli attrezzi agricoli; l’oliveto di Balanotti, con la casa rustica e tutto ciò che la casa conteneva; l’agrumeto e i frutteti di Lughéria, con le rispettive case, mulini ad acqua e attrezzi agricoli; le terre da semina di Saboddus e Acquacotta.
p. 66
La nuvola sembrava uscire dalla cima di Monte Homo.
pp. 80-81
Secondo la sua abitudine, si preparò ad andare a piedi fino alla foresta di Escolca, passando per Balanotti e Mazzanni: una lunga marcia che avrebbe richiesto una intera giornata.
p. 80
Certamente, a Escolca c’era legna per più dei duecento cantari che le Regie Fonderie avrebbero accettato come anticipo; ma bisognava far presto. […] Di là i carri l’avrebbero portata a Monteponi, dove sarebbe stata utilizzata. […] Comunque, pensava intanto Angelo, era un peccato dover tagliare anche la bella foresta di Escolca, quegli alberi appena ricresciuti, solo perché le Regie Fonderie non si dovevano fermare.