Costumi
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 64
laquo;Ciulè» gridò, come tutti i ragazzi di Parte d’Ispi quando vogliono chiamare un cane.
p. 65
laquo;Non è vergogna aver fame, quando si è onesti» sentenziò il vecchio.
p. 72
ldquo;La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi”. p. 72 (vedi anche colori e gente)
p. 72
ldquo;La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi”. p. 72 (vedi anche colori e gente)
p. 72
La gente, memore dei disastri delle inondazioni precedenti, si radunava in piazza Frontera: le donne, scalze, con le sottane rimboccate come quando andavano al fiume a lavare i panni, gli uomini, a cavallo, avvolti negli ampi mantelli di orbace nero con il cappuccio a punta calato sugli occhi.