Costumi
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 18
Eppure ci passavano i pesanti carri a buoi carichi di legna, di covoni o di uva appena colta, al tempo della vendemmia, e c’erano sui muri delle case di mattoni crudi i segni dei mozzi con il nero della morchia.
p. 19
Vi faccio la minestra col formaggio fresco e i finocchi.
p. 20
Passarono per piazza Frontera, dove gli sfaccendati stavano, come al solito, seduti a fumare e a chiacchierare sui gradini di pietra, proprio nel punto in cui era stata piantata l’ultima forca
p. 20
laquo;Che ti possa rompere l’osso del collo!».
p. 22
L’avvocato Fulgheri, l’uomo che lo aveva mandato in galera avrebbe avuto quel che si meritava. Gli dispiaceva solo per il bambino. Non c’entrava niente lui. Ma era figlio di Giuseppe Uras e Sofia Curreli che, al processo, avevano deposto contro di lui.