Costumi
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 14
Era lui che si occupava del bestiame di proprietà di Fulgheri, un branco di circa trecento vacche brade, che in quel tempo stavano pascolando in montagna in attesa di scendere a svernare in pianura. Era il capo dei vaccari, e ogni settimana veniva in paese per fare la sua relazione al proprietario e portar su le provviste: pane, pasta, acquavite e tabacco.
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Dai rumori, Fulgheri capì che Gerolamo stava attaccando il cavallo, e lo sentiva fischiettare il motivo del ballo tondo.
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Sapeva bene che Gerolamo si sarebbe vendicato non appena se ne fosse presentata l’occasione.
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Angelo lo aveva visto tante volte fare questa operazione: non usciva mai di casa col fucile carico a pallini; e si portava sempre dietro il suo bastone di manico di corno di cervo, di cui il ragazzo conosceva il segreto.
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Il capo vaccaro scosse la testa impassibile: «Non basta» disse mostrando la moneta prima di mettersela nello stretto taschino del corpetto di pelle di capra.