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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Contatti con altri paesi

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

p. 113
Antonio Ferraris aveva sempre amato i monti con i loro disagi, i loro ghiacciai, le baite, i sentieri impervi sui precipizi – i monti del suo paese, le Alpi, che tante volte aveva attraversato per andare in Savoia e in Francia.

contatti con altri paesi, geografia, italia ed europa

p. 199
Quella notte Valentina sognò Bosa. Dalla foce del fiume che scendeva al mare serpeggiando per la campagna ricca di frutteti e di vigne, vedeva il profilo bruno e diruto del castello Malaspina; ricordava di essere stata felice, giù nei frutteti, o scendendo il fiume in barca, tanti e tanti anni prima; la felicità era un ricordo lontano, sbiadito dal tempo.

colori, contatti con altri paesi, storia

p. 199
Quella notte Valentina sognò Bosa. Dalla foce del fiume che scendeva al mare serpeggiando per la campagna ricca di frutteti e di vigne, vedeva il profilo bruno e diruto del castello Malaspina; ricordava di essere stata felice, giù nei frutteti, o scendendo il fiume in barca, tanti e tanti anni prima; la felicità era un ricordo lontano, sbiadito dal tempo.

contatti con altri paesi, geografia, storia

p. 199
Quella notte Valentina sognò Bosa. Dalla foce del fiume che scendeva al mare serpeggiando per la campagna ricca di frutteti e di vigne, vedeva il profilo bruno e diruto del castello Malaspina; ricordava di essere stata felice, giù nei frutteti, o scendendo il fiume in barca, tanti e tanti anni prima; la felicità era un ricordo lontano, sbiadito dal tempo.

colori, contatti con altri paesi

p. 216
L’anziano finanziere, alle domande del quale Angelo rispose sempre con calma e assennatezza, lo mise al corrente di alcune operazioni finanziarie e gli confidò che finalmente, dopo anni di incertezza e di violenti contrasti, andavano maturandosi le sorti della Tunisia; come in Italia gli ambienti più sensibili al problema tunisino si facessero attenti, e come si cercasse di creare nel paese una serie di imprese italiane che equilibrassero l’influenza francese. In questo lungimirante disegno – disse Ghiani Mameli tirandosi i favoriti e fissando i suoi occhi da felino in quelli innocenti di Angelo – rientravano sia l’acquisto della ferrovia Tunisi-la Goletta, sia il potenziamento della miniera Gebel Ressas, promosso appunto dallo stesso Ghiani Mameli e favorito dall’onorevole Cocco Ortu e da Pasquale Umana, politicamente vicini a Crispi, l’«astro nascente della politica italiana, che avrebbe colmato il vuoto lasciato dal compianto Camillo Benso di Cavour».

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