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Costumi

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Marianna Sirca

Grazia Deledda

p. 775
Era un sabato sera e forse almeno il servo sarebbe tornato dalla Serra: ma il crepuscolo s'addensava, anche le rondini si ritiravano silenziose solcando un'ultima volta il cielo rosso sopra le case nere, e nessuno arrivava. Al di là della strada deserta sopra le torri rossastre della chiesa una nuvola rossa si incurvava come un arco di fuoco; tutto era nero e sanguigno, tutto ardeva di una fiamma misteriosa che l'ombra a poco a poco spegneva: e i canti corali dei giovani amanti paesani riempivano l'aria di passione nostalgica.

colori, costumi, flora e fauna

p. 785
Ricordati che ci siamo giurati fede la notte di San Giovanni; e il compare di San Giovanni, quale io sono per te e tu per me, è più che la sposa, più che l'amante, più che il fratello, più ancora del figlio. Non c'è che il padre e la madre a superarlo. Per questo vengo con te, oggi, anche contro la mia coscienza e con pericolo di vita; e tu mi tratti come un cane!

costumi, flora e fauna, religiosità

p. 792
Erano vestite di rosso e nero, con le bende nere che lasciavano appena intravedere il pallore diafano dei loro volti di medaglia. Pregavano, con le mani composte sul grembo, col rosario che girava lentamente fra le dita rigide, come per moto proprio.

colori, costumi, religiosità

p. 793
Simone apparve, alto, nero, col cappuccio orlato di neve come il profilo di un monte; entrò risoluto, come un tempo, quasi tornasse dall'ovile o dalla messa di mezzanotte, e andò dritto in cucina.

colori, costumi

p. 824
Un giorno, in quaresima, indossò le sue vesti più belle: tra le falde scarlatte del giubboncino si intravedeva il velluto perlato del corsetto come il chicco della melagrana attraverso la buccia spaccata; i bottoni di filograna d'argento dondolavano dall'apertura delle maniche, ciascuno con una perla cilestre nella punta, come intinti nell'azzurro di quel cielo di marzo.

colori, costumi, flora e fauna

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