Costumi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 79
Che Elias doveva migliorare ella lo sapeva: credendo ch'egli avesse «preso qualche spavento» gli aveva preparato e fatto bere un'acqua speciale, poi gli aveva appeso al collo una medaglia santa, aveva acceso la lampada a San Francesco, e infine aveva pronunziato le parole verdi, scongiuro per sapere se il malato doveva vivere o morire. Le parole verdi avevan risposto ch'egli doveva vivere; San Francesco sia lodato e Dio sia benedetto in tutte le sue sante volontà.
p. 94
Maddalena e le amiche vestivano da gatte, indossavano cioè gonnelle scure, una allacciata alla vita, l'altra al collo, e avevano la testa imbacuccata con uno scialle; gli uomini erano mascherati da turchi, con larghe sottane bianche strette ai ginocchi, e corsetti femminili, di broccato a vivi colori, messi all'inverso, allacciati dietro e con la parte del dorso sul petto.
p. 121
Era Maddalena, bella e splendida nel suo costume di sposa; fra le braccia teneva il bambino coperto dalla mantiglia di scarlatto orlata di seta azzurra; e il bimbo, quando la madre gli faceva danzar davanti al visetto gli amuleti di argento e corallo appesi al suo piccolo collo, alzava le manine di rosa e sorrideva socchiudendo gli occhi verdognoli luminosi.
p. 125
Una grave costernazione regnava in casa Portolu; Maddalena piangeva sinceramente; zia Annedda aveva acceso due lampade e detto le parole verdi; e le parole verdi avevano risposto che Pietro doveva morire.
p. 127
Maddalena, già vestita da vedova (e la veste nera la rendeva assai graziosa, così giovane e fresca com'ella era) cercava di calmarlo, parlandogli a voce bassa. Molti parenti erano già venuti; la casa era tutta immersa nel buio.