Religiosità
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Desś
p. 298
ldquo;Ora nella strada c’era più gente. Tentava di calmare il cavallo, quando si trovò la strada sbarrata da una piccola folla che andava litaniando dietro al vice parroco e alla croce processionale. Per un attimo, Francesco tentò di frenare, mentre la folla fatta di persone pratiche e poco fiduciose, data una sbirciata al di sopra della spalla, come a un ordine si aprì e lasciò in mezzo alla strada solo il prete e il chierichetto. Alcuni si segnarono invocando, senza molta convinzione, Gesù e Maria&rdquo
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Ora nella strada c’era più gente. Tentava di calmare il cavallo, quando si trovò la strada sbarrata da una piccola folla che andava litaniando dietro al vice parroco e alla croce processionale. Per un attimo, Francesco tentò di frenare, mentre la folla fatta di persone pratiche e poco fiduciose, data una sbirciata al di sopra della spalla, come a un ordine si aprì e lasciò in mezzo alla strada solo il prete e il chierichetto. Alcuni si segnarono invocando, senza molta convinzione, Gesù e Maria.
p. 337
Ognuno sceglieva il suo santo, nelle preghiere, secondo la propria inclinazione, come intercessione per arrivare a Dio, che era oltre la cortina di nubi di Monte Homo, oltre i più segreti pensieri.
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I contatti della famiglia con la chiesa erano regolari e continui, ma non erano, per quanto Marco riusciva a capire, rapporti diretti con Dio. Dio era lontano, su un altissimo trono invisibile. I Santi, a cui sua madre, su nonna, le zie si rivolgevano con venerazione, ma anche con una certa confidenza e famigliarità, erano persone simili a loro. Le chiese di Norbio erano piene di simulacri, uno per ogni cappella, e a volte anche di più, in occasione di certe feste, così come il salotto della nonna Margherita era pieno di ritratti. E stavano nell’ombra delle chiese, misteriosi nella loro santità, ma vestiti in modo simile alla gente di Norbio: avevano occhi, mani, piedi, barbe come quelli della gente che s’inginocchiava o si segnava passando. Ognuno sceglieva il suo santo, nelle preghiere, secondo la propria inclinazione, come intercessione per arrivare a Dio, che era oltre la cortina di nubi di Monte Homo, oltre i più segreti pensieri
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Teneva aperto il libro di preghiere e le labbra si muovevano impercettibilmente.