Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 758
Cammina, cammina: conosceva i luoghi, le strade, i sentieri come la palma della sua mano. Prima dell'alba arrivò al rifugio, a mezza costa del monte Gonare verso le valli di Olzai.
p. 766
Marianna era di nuovo nella sua casa di Nuoro. Stesa sul suo gran letto fresco, abbattuta da una stanchezza piacevole, aveva l'impressione, addormentandosi, di trovarsi ancora sul limitare della casa colonica, con la testa di Simone sulle ginocchia.
p. 774
- Dopo sono stata serva del canonico, che era venuto lassù parroco; saranno venti o venticinque anni, e quando egli ritornò a Nuoro venni con lui. A dire la verità, sempre le cose sono andate bene: solo una volta ci hanno rubato una gallina, ma dev'essere stata Maria Conzu la vicina di casa. A dire la verità, Nuoro non è un paesetto ove possa succedere una grassazione, con tanta forza che c'è: e i tempi sono cambiati: ma i malfattori esistono sempre e fidarsi non bisogna.
p. 796
Era voluto andare su alla chiesetta in vetta al monte per pregare; e gli era parso di essere inseguito, cacciato per la boscaglia come un cervo. Per non tradire il compagno non era tornato al rifugio, passando la notte e il giorno seguente in una buca in fondo alla valle verso Olzai.
p. 810
- Marianna, - egli disse allora, - le cose sono più difficili di quanto noi crediamo. Ho parlato con mia madre, e lei è andata in casa di un prete, per invitarlo a sposarci in segreto. Non ha detto certo il tuo nome. Disse solo che io voglio sposare una donna prima di entrare in carcere: il prete rifiutò, e disse che tutti i preti di Nuoro faranno come lui. Hanno paura come le lepri al freddo. Però mia madre non dispera. Solo... occorre del tempo...