Colori
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
pp. 114-115
Era davvero ammirabile quella servetta, tutta bellezza e tutta grazia, col fazzoletto color albicocca, che dava risalto ad un viso di madonnina dagli occhioni neri, contornato da capelli copiosi e nerissimi! E più di tutto sorprendeva quella taglia elegante, quelle braccia ben tornite, e quelle mani morbide e dalle dita affusolate e bianche come neve! [...] 5e poi la cucina, e il suo bigio asinello girare attorno alla macina.
p. 126
Non mancano i discoli che gridano dietro alla squadra: cro! Cro! Alludendo ai corvi, perché vestiamo di nero.
p. 135
Punti neri in campo azzurro, le cornacchie amavano riscaldarsi al sole.
p. 136
Fiutava nel candido vapore del tegame il piccione del canonico [...] Pasceva l'occhio in quelle guance rosee e paffutelle, in quel collo d'alabastro, nella pezzuola che velava il seno, e nel candido sbuffo serrato fra la gonnella e il giubboncino scarlatto.
p. 138
Una mano bianca e delicata è assai più tollerabile di una mano callosa e annerita dal sole.