Colori
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 79
Le tre fanciulle, così care e belloccie, avevano sulla testa il lungo fazzoletto nero; e quel lutto le faceva maggiormente spiccare in mezzo alla folla.
p. 88
Quelle forosette che stanno sulla soglia delle porte, vestite in un costume originale, le quali ti saettano con certi occhioni neri a mandorla, e ti mostrano fra labbra tumide una mezza dossina di denti bianchissimi, che spiccano sopra un bel visino greco. [...] quel cielo caldo, d'un azzurro pallido che si fonde nel color d'oro e d'arancio sbiadito, di cui sempre si tinge l'orizzonte, e che nella fusione produce delle mezze tinte di un verde pallidissimo dorato.
p. 89
La lunga linea della città, che veduta da lontano (specialmente dalla parte di Silì) prende una tinta violacea.
p. 89
Quei ciuffi di palma che rompono di tanto in tanto la lunga linea della città, che veduta da lontano (specialmente dalla parte di Silì) prende una tinta violacea e vaporosa. [...] Su quelle superfici levigate qualche barca nera, piatta, senza vela né antenne, è tirata sulla spiaggia.
p. 92
Oristano ha le case grigie di fango, come Tempio ha le case grigie di granito.