Colori
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 7
Corbetta vanta, fra le belle donne dell’isola, quelle di Cabras, di Solanas e di Donigala, “le quali si distinguono per il puro profilo, per il regolare ovale dei visi, per gli occhi e chiome corvine”.
p. 8
Le cabrarisse […] hanno per lo più la carnagione bianco-perla come le orientali, e gli occhi tagliati a mandorla e azzurri, quasi riflettenti le splendide onde del loro stagno.
p. 9
E il grigio dei ladiri fa maggiormente risaltare la morbida e bianca carnagione delle care creature, nate dalle nozze della terra col mare.
p. 10
Per quelle vie larghe, grigie, tortuose, senza lastrico né ciottoli – sotto ad un cielo splendido e ad un sole cocente – si vedono non di rado donne brutte; [...] Queste mosche bianche – siamo giusti – potrebbero in gran parte dar ragione alla tradizione, e provare, che la razza delle cabrarisse abbia realmente degenerato, forse per le troppe visite che ha ricevuto il paese dai cittadini oristanesi, là guidati dalla buona stella che guidò in Oriente i tre re magi.
p. 10
Altra prova del trasformismo di razza si ha in questo: che gli occhi azzurri, posseduti in origine dalle cabrarisse, vanno ogni giorno diminuendo, col diventar nerissimi, come quelli delle altre donne del Campidano.