Storia
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 334
Ogni giorno il nonno leggeva a voce alta l’elenco dei caduti, e il numero degli scialli neri delle donne cresceva ogni domenica.
p. 335
Lo zio Oreste, nell’atto di salutarlo, lo scuoteva energicamente, ridendo, lui così esile, così malato, quasi per farsi perdonare di non andare a combattere chi sa poi perché e per chi, e vinceva la commozione dicendo con voce sonora che la guerra sarebbe finita a primavera.
Roma, Mondadori, 1945
Il diavolo fra i pastori
Francesco Fancello "Brundu"
pp. 70-71
C’era li accanto un gruppo d’ex combattenti che rievocano allegramente le avventure della grande Brigata. Quasi tutti piccoli contadini e pastori, mostravano il volto nuovo di una gioventù che con l’unione si sottraeva allo squallore della solitudine secolare.
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
pp. 28-29
Si combattevano sulla fronte italiana veramente irta di petti generosi e cosparsa di sangue fumante quelle battaglie decisive tremende che per fortuna nostra dovevano sollevare di mille cubiti l’onore delle armi italiane. Si moriva d’ansia e d’aspettazione. L’Italia dei vivi diventava tutta tutta tutta un’Italia eroica fremebonda d’amore.
p. 29
Un orgoglio ferito non poteva che riempirlo d’amaro. La grandezza d’Italia minacciata e oltraggiata… E suo padre era alla fronte nel luogo ove gli sforzi convergevano! La vita del paese e la vita di suo padre erano in balìa della sorte cieca.